Oggetto | Salerno, Palazzo di Arechi | |
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Luogo | Salerno | |
Tipologia | palazzo | |
Nome attuale | ||
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | sec. VIII costruzione del palatium con la chiesa dei SS. Pietro e Paolo ad opera di Arechi II (774-787) 1573 lavori di restauro e rifacimento del palazzo | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Il palatium voluto da Arechi II nel centro rinnovato di Salerno a ridosso delle mura non è stato ancora individuato con certezza. Dovendo essere in correlazione urbanistica con la cappella palatina voluta dallo stesso principe e dedicata ai SS. Pietro e Paolo (l'attuale San Pietro a Corte) gli studiosi nel tempo hanno individuato due aree: a nord, ubicando l'edificio curiale nel Palazzo Fruscione (ipotesi in auge a partire dal secolo XIX ma si tratta di un edificio nell'aspetto attuale più tardo); a sud nell'isolato tra la chiesa e l'asse di via dei Mercanti, ipotesi oggi più accreditata e confermata dalla fonte del sec. X (Chronicon salernitanum) che riferisce che Arechi fede edificare il "palatium" e, a nord, fondò la chiesa. Per questa ragione si associa all'edificio un prospetto che conserva un doppio livello con arcate rette da colonne di reimpiego visibili da via dei Mercanti e con un supportico che presenta un notevole esempio di reimpiego e permette di ipotizzare un'architettura significativa con una doppio ordine con colonne e capitelli di reimpiego su arcate. Inoltre, nella parte più alta l'edificio risulta agganciato alle mura altomedievale e sorto su resti di terme di età romana e su sostruzioni frequentate in età paleocristiana. | |
Iscrizioni | Nell'esterno del palazzo arechiano era probabilmente presente un titulus fatto incidere ai tempi del principe | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego | Colonne e capitelli di reimpiego utilizzati per le arcate del primo e del secondo ordine | |
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | Le fonti altomedievali, da Paolo Diacono (720-799: nel principato di Benevento tra 763 e 774) al Chronicon Salernitanum (sec. X), ricordano i numerosi e significativi interventi del principe longobardo di Benevento Arechi II che morì proprio a Salerno nel 787 dopo aver promosso l'edificazione della cappella palatina di San Pietro a Corte e la sua nuova residenza, accanto al rifacimento delle mura cittadine e del castello. Il suo palazzo fu costruito a ridosso delle mura nel lato verso il mare e accanto vi pose la chiesa dedicata ai santi Pietro e Paolo, San Pietro a Corte. Secondo la leggenda tramandata dal Chronicon Arechi durante la costruzione del palazzo avrebbe ritrovato il tempio e la statua d'oro di Priapo distruggendo l'edificio pagano sulle cui rovine costruisce la chiesa. Il palazzo doveva recare, come la chiesa, un titulus nelle parti esterne secondo una prassi rintracciabile nella Campania longobarda e che sarà ripresa da Roberto il Guiscardo nel prospetto del Duomo. Il palazzo, unito alla chiesa, subisce la stessa sorte; sappiamo di radicali interventi, dovuti anche alle precarie condizioni dell'opera a partire dal 1573, al tempo dell'abate commendatario Decio Caracciolo che sembra abbia voluto utilizzare i locali ripristinati per una scuola di grammatica. | |
Note | ||
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Natella 2000: Pasquale Natella, “Palaccium et ecclesiam instituit. Storia del complesso longobardo di San Pietro a Corte di Salerno", in San Pietro a Corte. Recupero di una memoria nella città di Salerno, Napoli 2000, 87-143
Peduto, Fiorillo, Corolla 2013: Paolo Peduto, Rosa Fiorillo, Salerno. Una sede ducale della Longobardia meridionale, a cura di Angela Corolla, Spoleto 2013
San Pietro 2000: San Pietro a Corte. Recupero di una memoria nella città di Salerno, Napoli 2000 | |
Link esterni | ||
Schedatore | Antonio Milone | |
Data di compilazione | 11/12/2012 15:19:50 | |
Data ultima revisione | 02/01/2019 13:19:38 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/277 |