OggettoSalerno, Duomo
LuogoSalerno
Tipologiachiesa cattedrale (esistente)
Nome attualeDuomo di San Matteo
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

1081: cripta.

1084: consacrazione da parte di papa Gregorio VI all'epoca in esilio a Salerno.

1137-1152: campanile eretto dal vescovo Guglielmo da Ravenna.

1606-1608: Domenico Fontana rifà la cripta. Dipinti di Belisario Corenzio, sculture di Michelangelo Naccherino.

1688: la chiesa subisce danni a causa del terremoto. Restauri a opera di Guglielmelli.

1718-1721: modificati accessi alla cripta dalle navate laterali.

1723-1730: restauri avviati da Guglielmelli vengono proseguiti da Ferdinando Sanfelice.

1763: il marmoraro Francesco Ragozzino realizza il paramento marmoreo che riveste le pareti perimetrali della cripta.

1767: l'arcivescovo Isidoro Sanchez De Luna fa ricostruire la scalinata esterna di accesso al quadriportico.

Autore
Committente

Cofondazione ducale (Roberto il Guiscardo) e vescovile (Alfano I).

I pulpiti sono commissionati dalle famiglie Guarna (nel 1180) e Ajello (1195).

Cappelle laterali commissionate dalle principali famiglie salernitane.

Famiglie e persone

Roberto il Guiscardo

Alfano I vescovo

Gregorio VII papa

Descrizione

Edificio longitudinale a tre navate con copertura lignea. Terminazione triabsidata con transetto emergente. Al di sotto del transetto è la cripta su pilastri. A metà della navata centrale si trovano i due monumentali pulpiti donati rispettivamente dalle famiglie Guarna e Aiello, e i resti dell’originaria partizione liturgica della navata. Lungo le navate si aprono cappelle, tra cui quella della famiglia de Vicariis, che conservava l'Adorazione dei magi di Andrea da Salerno (oggi nel Museo diocesano).

La chiesa è preceduta da un quadriportico, cui si accede da una scala a due rampe del XVIII secolo che ne sostituisce una precedente a rampa unica.

A lato della facciata sorge il campanile (XII secolo).

Iscrizioni

Iscrizione celebrativa sulla facciata principale verso il quadriportico:

M[ATTHAEO] A[POSTOLO] ET EVANGELISTAE PATRONO VRBIS ROBBERTVS DVX R[OMANI] IMP[ERII] MAXIM[VS] TRIVMPHATOR DE AERARIO PECVLIARI

 

Sul campanile:

TEMP(O)R(E) MAGNIFICI / REG(IS) ROG(ERI) W(VLIELMUS) EP(ISCOPVS) / A(POSTOLO) M(ATTHEO) ET PLEBI DEI.

 

Sull’architrave del portale di accesso al quadriportico:

DVX ET JORDANVS DIGNVS PRINCEPS CAPVANVS / REGNENT ETERNVM CVM GENTE COLENTE SALERNVM.


Sull’architrave della porta principale di accesso alla chiesa:

A DVCE ROBERTO DONARIS APOSTOLE TEMPLO / PRO MERITIS REGNO DONETVR IPSE SVPERNO.


Stemmi o emblemi araldici
Elementi antichi di reimpiego

Sono di reimpiego le colonne e capitelli del quadriportico, le colonne dell’interno della chiesa.

Sarcofagi (sparsi per tutto il quadriportico e anche all’interno della chiesa):

nell'atrio:

sarcofago strigilato (altare funerario rilavorato), usato come abbeveratoio presso la scala del duomo

sarcofago a kline, strigilato su due ordini

sarcofago a lenòs con Dioniso su pantera e thiasos dionisiaco

sarcofago con Centauri clipeofori

sarcofago con Eroti clipeofori in volo

sarcofago con Meleagro e la caccia al cinghiale calidonio

sarcofago con Nikai in volo

sarcofago con thiasos marino e clipeo centrale

sarcofago di tipo asiatico con ghirlande e bucrani

sarcofago di tipo asiatico con ghirlande ed Eroti

sarcofago strigilato con Buon Pastore

sarcofago strigilato con clipeo

in chiesa:

sarcofago a ghirlande con bucrani e tabula ansata (tomba di papa Gregorio VII)

sarcofago con il Trionfo indiano di Bacco (tomba d'Aiello)

sarcofago strigilato con clipeo centrale (tomba di Jacopo Capograssi, m. 1340)

sarcofago strigilato con clipeo centrale rilavorato (tomba dell'arcivescovo Bartolomeo d'Aprano, m. 1414)

sarcofago strigilato (ritenuto la tomba di Ruggero Borsa)

 

Vasca al centro del quadriportico (già fonte battesimale) che sostituisce una fontana precedente, come vasca antica in granito egiziano portata a Napoli nel 1820 e oggi nella villa comunale.

Opere d'arte medievali e moderne

Portale dei leoni (dà accesso al quadriportico): con un leone e una leonessa alla base degli stipiti e una trabeazione medievale che replica quella antica del portale principale della chiesa.

Rota porphiretica di reimpiego dal pavimento (oggi murata nell'atrio)

Base di colonna antica di reimpiego (nell'atrio)

Porta bronzea della cattedrale, fusa a Costantinopoli nel 1099 e donata alla città dai due coniugi Landolfo e Guisana Butrumile.

Pulpito Aiello (1195), a destra. Chiamato così perché attribuito alla famiglia del vescovo Nicola d’Aiello.

Pulpito di Romualdo Guarna (1180) a sinistra. Romulado Guarna è arcivescovo dal 1163 al 1180 (donatore attestato da iscrizione).

Frammenti di tramezzo (sec. XII, manomesso nel 1729).

Altari laterali di Sanfelice nelle cappella Lembo (1719), Mazza (1720) e Del Pezzo (cfr. Ward 1988, pp. 172-173; Rizzo 1999, docc. 154, 186).

Tomba di Ruggero Borsa, figlio di Ruggero il Guiscardo.

Statua lignea della Madonna con Bambino (sec. XIV: dall'altare maggiore?)

Tomba della regina Margherita di Durazzo (di Baboccio da Piperno); proveniente dal convento di Sant’Antonio.

Coppia di lastre terragne (secc. XIV-XV, ora alle pareti dell'atrio)

Lastra terragna di vescovo (sec. XIV-XV: ora alle pareti dell'atrio)

Tomba del vescovo Niccolò Piscicelli (1471, Jacopo della Pila)

Rilievo con santo (Matteo?) (sec. XVI)

Tavola con Pietà (Andrea da Salerno; dalla cappella del Venerabile, ora nel Museo diocesano)

Tavola con Adorazione dei magi (Andrea da Salerno, dalla cappella de Vicariis, ora nel Museo diocesano)

Nel museo diocesano si trovano i famosissimi avori di Salerno (secc. XI-XII), provenienti da un arredo sacro non ben identificato.

Storia e trasformazioni
Note

L'impianto denota un forte legame con le chiese di derivazione cassinate: su questo aspetto cfr. da ultimo Becker 2007.

L’altra nota caratteristica è il grande uso di materiale antico di reimpiego, in parte identificato come proveniente da Paestum.

Per quanto riguarda il campanile si è posto oltre alla chiara relazione con quelli delle cattedrali di Gaeta e Casertavecchia, un possibile legame con l’arte siciliana, e su quali siano i canali di trasmissione (dalla Sicilia a Salerno, o viceversa).

Altro aspetto interessante quello della scrittura: l’edificio è pervaso da una serie di iscrizioni che assumono un ruolo molto importante nella percezione dell’architettura (soprattutto epigrafe in facciata).

Fonti iconografiche
Piante e rilievi

Piante e rilievi moderni in Braca 2003.

Rilievi del portale e del cero in Schulz 1860.

 

 

 

 

Fonti/Documenti
Bibliografia

Avena 1902: Adolfo Avena, "Comune di Salerno. Cattedrale", in I monumenti dell'Italia meridionale, Roma 1902, 371-379.

 

Balducci 1957: Antonio Balducci, “Una lapide di Alfano I del 1078 e la data di inizio della costruzione del duomo di Salerno”, Rassegna Storica Salernitana, 18, 1957, 156- 161.

 

Becker 2007: Oliver Becker, "Der Dom von Salerno und die Abteikirche von Montecassino. Anpruch und Wirkung zweir Buprojikte in Unteritalien im 11. Jahrundert", in Fruehmittelalterliche Studien, a cura di Gerd Althoff et al., Berlin-New York 2008, 105-140.


Braca 1988: Antonio Braca, "Interventi nel Duomo di Salerno dopo il terremoto del 1688", in Il Barocco a Salerno, a cura di Maria Cristina Cioffi, Salerno 1988, 65-90.

 

Braca 1997: Antonio Braca, “Oltre Montecassino. La pianta originaria del duomo di Salerno”, Rassegna Storica Salernitana, n.s. 14 (27), 1997, 7-31.


Braca 2003: Antonio Braca, Il Duomo di Salerno. Architettura e culture artistiche del medioevo e dell’età moderna, Salerno 2003.


Capone 1927-1729: Arturo Capone, Il Duomo di Salerno, 2 voll., Salerno 1927-1929.

 

Carucci 1971: Arturo Carucci, Il rotolo salernitano dell’Exultet, Salerno 1971.

 

Carucci 1971: Arturo Carucci, L'iconostasi nel Duomo di Salerno, Salerno 1971.

 

Carucci 1974: Arturo Carucci, “Le lapidi di Alfano I in Salerno”, Benedictina, 1974, 29-52.

 

Carucci 1986: Arturo Carucci, La Cattedrale di Salerno, Marigliano 1986.

 

Carucci 1989: Arturo Carucci, Il Duomo di Salerno, Marigliano 1989.

 

Carucci 1993: Arturo Carucci, L'ambone del Duomo di Salerno, Salerno 1993.

 

Chierici 1937: Gino Chierici, “Il Duomo di Salerno e la Chiesa di Montecassino”, Rassegna Storica Salernitana, I, 1, 1937, 95-109.

 

D’Addosio 1909: Giambattista D’Addosio, “Illustrazioni e documenti sulle cripte di S. Andrea in Amalfi e S. Matteo in Salerno”, Archivio Storico per le Province Napoletane, 34, 1909, 19-48.

 

D’Onofrio 1997: Mario D’Onofrio, "La basilica di Desiderio a Montecassino e la cattedrale di Alfano a Salerno. Nuovi spunti di riflessione", in Desiderio da Montecassino e l’arte dlela riforma gregoriana, a cura di Faustino Avagliano, Montecassino 1997, 231-246.

 

D’Onofrio, Pace 1981: Mario D’Onofrio, Valentino Pace, La cattedrale di Salerno, in Campania romanica, Milano 1981, 237-250.


Della Valle 2009: Mauro Della Valle, "Le porte bizantine di Atrani e Salerno", in Le porte del paradiso. Arte e tecnologia bizantina tra Italia e Mediterraneo, a cura di Antonia Iacobini, Roma 2009, 181-200.

 

Delogu 1977: Paolo Delogu, Mito di una città meridionale. Salerno, secoli VIII-XI, Napoli 1977.

 

Di Stefano 1986: Roberto Di Stefano, La Cattedrale di S. Matteo, Salerno 1986.

 

Kitzinger 1972: Ernst Kitzinger, “The first mosaic decoration of Salerno Cathedral”, Jahrbuch der Oest. Byzantinistik, 21, 1972 (Festschrift Otto Demus), 149-162.

 

Kroenig 1969: Wolfgang Kroenig, “Il duomo normanno di Salerno nei disegni si Louis-Jean Desprez”, Napoli Nobilissima, ser. 3, 8, 1969, 217-222.


La cappella del Tesoro 1990: La Cappella del Tesoro del Duomo di Salerno, a cura di Antonio Braca, Salerno 1990.

 

Mazza 1681: Antonio Mazza, Historiarum epitome de rebus salernitani, (Neapoli 1681) in Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae [...], cura et studio Joannis Gergii Graevii, IX, 4, Lugduni Batavorum, excudit Petrus van der Aaa, 1723..

 

Mitchell 1994: John Mitchell, "The Display of Script and the Uses of Painting in Longobard Italy", in Testo e immagine nell’alto medioevo, settimana di studio del CISAM (Spoleto 15-21 aprile 1993), Spoleto 1994, 887-954.


Pace 1997: Valentino Pace, La cattedrale di Salerno. Committenza, programma e valenze ideologiche di fine XI secolo nell’Italia meridionale, in Desiderio da Montecassino e l’arte della riforma gregoriana, a cura di Faustino Avagliano, Montecassino 1997, 189-230.

 

Paesano 1846-1857: Giuseppe Paesano, Memorie per servire alla storia della chiesa salernitana, 4 voll., Napoli 1846-1857 [vol. 1; vol. 2]

 

Pantoni 1956: Angelo Pantoni, “La basilica di Montecassino e quella di Salerno ai tempi di Gregorio VII”, Benedictina, 10, 1956, 23-47.

 

Restaino 2012: Concetta Restaino, Tesori del Regno. L'ornamentazione delle cripte delle cattedrali di Salerno e Amalfi nel XVII secolo, Napoli 2012.

 

Rizzo 1999: Vincenzo Rizzo, Ferdinandus Sanfelicius Archtiectur Neapolitanus, Napoli 1999.

 

Rosi 1948: Giorgio Rosi, “L’atrio della cattedrale di Salerno”, Bollettino d’Arte, 33, 1948, 225-238.

 

Schiavo 1955: Armando Schiavo, “Il campanile del duomo di Salerno e l’espansione campana in Sicilia”, Bollettino del centro Studi per la Storia dell’Architettura, 9, 1955, 3-32.

 

Schulz 1860: Heinrich Wilhelm Schulz, Denkmäler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien, II, Dresden 1860, 280-297.

 

Tavernor-Perrry 1906: John Tavernor-Perrry, “The ambones of Ravello and Salerno”, The Burlington Magazine, 9, 1906, 399-402.

 

Ward 1988: Alistair Ward, The Architecture of Ferdinando Sanfelice, New York-London 1988.

 

Zarnecki 1971-1973: George Zarnecki, “Late Romanesque Fountain from Campania”, Bulletin of the Minneapolis Institute of Fine Arts60, 1971-1973, 6-17.

Link esterni

Sito ufficiale: www.cattedraledisalerno.it

SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione30/05/2012 15:18:26
Data ultima revisione05/01/2017 16:33:02
Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/23