OggettoScala, Annunziata
LuogoScala
Tipologiachiesa
Nome attualeSantissima Annunziata
Immagine
Nomi antichi
Cronologia

XII secolo, inizio o prima metà: costruzione (Carbonara 2007, pp. 20, 32).

1471: Giacomo Pansco da Praiano dipinge per la chiesa la pala dell'Annunziata.

1554: la parrocchia è dichiarata “estaurita”  per privilegio di papa Giulio III del Monte (Schulz 1860, pp. 265-266; Venditti 1962-64, III, p. 221, nota 1).

1852, post: restauri.

1931: restauri.

1970: restauri.

Autore
Committente
Famiglie e persone

Il pulpito era stato donato dalla famiglia Spina nella prima metà del XIV secolo, il cui stemma era in uno dei pannelli inferiori. 

Descrizione

Chiesa longitudinale, a tre navate divise da 12 colonne monolitiche (sei per lato), presbiterio triabsidato, senza transetto. Lunga all’interno m. 23,30, larga 12,70; la navata centrale larga 6,70 tra gli assi delle colonne. Copertura lignea a capriate. Preceduta da un portico a tre arcate su pilastri, con campanile a pianta quadrata addossato al fianco sinistro del portico. Al di sotto del presbiterio è presente una cripta composta da tre ambienti quadrangolari coperti da volta a crociera. La chiesa presenta strette affinità con quella di Sant’Angelo in Formis, sia per l’impianto, sia per la commistione di elementi classici e medievali.

Iscrizioni

A destra dell’ingresso è lapide moderna che ricorda il restauro del 1931.

Stemmi o emblemi araldici

Lo stemma della famiglia Spina era sul pulpito (scomparso).

Elementi antichi di reimpiego

All’esterno i tre portali hanno architravi antichi. Nel portale centrale lo stipite di destra è di reimpiego e mostra frammento di iscrizione antica a lettere capitali (CIL, X, 510).

All’interno tutte le colonne (granito grigio; marmo bianco venato grigio-verde) e i capitelli (4 capitelli compositi a foglie lisce di età tardoantica; un capitello corinzio bizantino; tutti gli altri corinzi di tipo asiatico, II-III secolo d.C.) sono antichi di reimpiego. La penultima colonna di sinistra ha come base una porzione di capitello ionico capovolto. Questo capitello ionico presenta volute su due lati contigui: proveniva da colonna angolare.

Attuale altare maggiore è montaggio di capitello corinzio e vasca marmorea, già in uso (almeno al 1852, ma montati al contrario) come fonte battesimale.

Urna cineraria murata nella parete sinistra della chiesa.

Capitello ionico erratico. 

Opere d'arte medievali e moderne

L’ultimo ambiente della cripta presenta affreschi del  XIII secolo (Bergman 1987; Idem 1989, 158-166).

Pulpito (distrutto ma documentato da fonti grafiche XIX secolo). Secondo Allen 1909, p. 66, la distruzione del pulpito risale al 1855. Il pulpito era in stucco e terracotta su colonnine in marmo con capitelli a foglia liscia medioevali. Donato dalla famiglia Spina nella prima metà del XIV secolo, era costituito dal rimontaggio di elementi più antichi di ignota provenienza. Schiavo 1941, pp. 138-139; Allen 1909, p. 66; Camera 1876-1881, p. 256; Crema 2002, pp. 155-156; Schulz 1860, p. 266.

Colonnina tortile in marmo bianco (forse cero pasquale), oggi all’esterno nel muro di contenimento fra la piazza e la chiesa.

Aquila usata come leggio, proveniente dal distrutto pulpito. Fino agli anni ’80 del XX l’aquila era posta all’esterno, sopra l’architrave del portale centrale  (Schiavo 1941, p. 137; Franciosa 1996, p. 330; Crema 2002, p. 156).

Annunziata, pala di Giacomo Pansco da Praiano del 1471, entro tabernacolo ligneo cinquecentesco (Camera 1876-1881, II, p. 256; Mansi 1898, pp. 52-53; Venditti 1962-1964, III, p. 221, nota 3)

Storia e trasformazioni

Sono ignote le vicende di costruzione della chiesa. Il portico esterno svolgeva le funzioni di Seggio del Popolo (Camera 1876-1881, II, p. 278). In epoca successiva (imprecisata) la sede delle adunanze del popolo venne trasferita presso la chiesa di Sant’Agostino de episcopis (ibidem). Il Seggio dei nobili aveva invece una sede propria presso il duomo di San Lorenzo a Scala (Venditti 1962-1964, I, p. 138, nota 20).

Note
Fonti iconografiche

Un dipinto di Gabriele Carelli (Ravello, pinacoteca di Villa Rufolo), datato 1852, mostra il pulpito ancora in situ e la vasca battesimale realizzata con il capitello e la vasca che attualmente compongono l’altare maggiore. Il dipinto è riprodotto da Schiavo 1941, p. 140; Crema 2002, p. 194, fig. 35.

Un rilievo del pulpito è anche in Schulz 1860, p. 266 (riprodotto in Crema 2002, p. 194, fig. 34).

Piante e rilievi

Pianta in D’Onofrio, Pace 1981 (riprodotta anche in Carbonara 2007, p. 18, fig. 21).

Pianta della cripta in Schiavo 1941, p. 140 (riprodotta anche in Crema 2002, p. 173, fig. 6). 

Fonti/Documenti
Bibliografia

Allen 1909: E. Allen, Ravello, revised by C. C. Lacaita, London 1909, 66.

 

Bergman 1987: Robert Paul Bergman, “The frescoes of Santissima Annunciata in Minuto (Amalfi), Dumbarton Oaks Papers, 41, 1987, 71-83.

 

Bergman 1989: Robert Paul Bergman, “Gli affreschi della Santissima Annunziata di Minuta, Rassegna del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, 9, 1989, 17, 155-166.

 

Bertaux 1904: Emile Bertaux, L’art dan l’Italie Méridionale, I, Paris 1904.

 

Bracco 1977: Vittorio Bracco, Le urne romane della Costa di Amalfi, Salerno 1977.

 

Camera 1876-1881: Matteo Camera, Memorie storico diplomatiche dell’antica città e ducato di Amalfi, 2 voll., Salerno 1876-1881. [vol. 1; vol. 2]

 

Carbonara 2007: Giovanni Carbonara, “L’architettura della chiesa di S. Angelo in Formis, Palladio, 39, gennaio-giugno 2007, 5-36.

 

Conant 1959: Kenneth John Conant, Carolingian and romanesque architecture, Harmondsworth 1959, 224.

 

Crema 2002: Fulvia Crema, “La chiesa della SS. Annunziata di Minuta: traffico degli spolia e committenza, Rassegna del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, N.S., 12=22, 2002, 147-194.

 

D’Amato 1973: Cesario D’Amato, “Gli affreschi di S. Maria di Minuta (Salerno), Rivista di Archeologia Cristiana, 1973, 1-4, 111-120.

 

D’Onofrio, Pace 1981: Mario D’Onofrio, Valentino Pace, La Campania, Milano 1981.

 

Filangieri di Candida 1920-1921: Riccardo Filangieri di Candida, “Per la chiesa della SS. Annunziata di Minuta”, Napoli Nobilissima, n.s., I, 1920-1921, 31-32.

 

Franciosa 1996: Nicola Franciosa, “Elementi architettonici negli edifici sacri medievali della costiera Amalfitana, in La chiesa di Amalfi nel Medioevo, atti del convegno (Amalfi-Scala-Minori, 4-6 dicembre 1987), Amalfi 1996, 313-352.

 

Kalby 1971: Luigi Kalby, Tarsie ed archi intrecciati nel romanico meridionale, Salerno 1971.

 

Mansi 1898: Luigi Mansi, Illustrazione dei principali monumenti di arte e di storia del versante amalfitano, Roma 1898, 52-53.

 

Salazaro 1871: Demetrio Salazaro, Studi sui monumenti dell’Italia meridionale dal IV al XIII secolo, Napoli 1871.

 

Schiavo 1941: Armando Schiavo, Monumenti della Costa d’Amalfi, Milano-Roma 1941, 138-139.

 

Schulz 1860: Heinrich Wilhelm Schulz, Denkmaeler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien, II, Dresden 1860, 264-266.

 

Venditti 1962-64: Arnaldo Venditti, "Scala e i suoi borghi", Napoli nobilissima, serie 32, II, 1962-1963, 128-140; 163-176; 214-226; III1963-1964, 9-15.

 

Venditti 1967: Arnaldo Venditti, Architettura bizantina nell’Italia meridionale, Napoli, 1967.

 

Venditti 1973: Arnaldo Venditti, “Il duomo di Amalfi nella problematica dell’architettura medievale campana, in Atti del convegno internazionale di Studi su Amalfi nel Medioevo, (Amalfi 14-16 giugno 1973), Salerno 1977, 394.

Link esterni
SchedatoreFulvio Lenzo
Data di compilazione30/05/2012 13:43:56
Data ultima revisione22/11/2016 21:44:34
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