Oggetto | Nola, cattedrale, campanile | |
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Luogo | Nola | |
Tipologia | Torre campanaria | |
Nome attuale | ||
Immagine | ![]() | |
Nomi antichi | ||
Cronologia | secolo XII, seconda metà: inizio dell'edificazione | |
Autore | ||
Committente | Vescovo Bernardo (1175-1222). | |
Famiglie e persone | ||
Descrizione | Il campanile è parte integrante del complesso dell'insula episcopalis nolana, insieme alla cattedrale, al palazzo vescovile e alla chiesa dei Santi Apostoli. La torre a cinque piani è stata da sempre ritenuta una fabbrica isolata, più volte restaurata con l’aggiunta di piani sovrapposti di diversa fattura e stile, con l’apertura o la tompagnatura di archi e l’aumento della quota di calpestio. Il livello più antico è composto da un primo basamento cubico - interrato di circa m 2 - e da un altro superiore realizzato con materiali di spoglio pertinenti alla prima età imperiale. La presenza dei materiali di spoglio ha suggerito la pertinenza del campanile alla vicina chiesa dei Ss. Apostoli costruita nel XII secolo con una pianta a tre navate divise da colonne e capitelli di spoglio; al contrario l’edificio in esame dovrebbe essere di pertinenza dell’antica cattedrale romanica, a cui era addossato. Le stratigrafie murarie successive (d’epoca angioina e del XV secolo) hanno contribuito a eliminare le strutture murarie orginarie, in parte rinnovate per fare spazio alla nuova cattedrale. Le fonti erudite locali, in particolare il medico Ambrogio Leone descrivono l'edificio. Nel Settecento, l’abate Gian Stefano Remondini ricorda che il campanile era stato costruito con i materiali cavati dall’anfiteatro marmoreo. L’autore descrive attentamente i rilievi impiegati nel paramento delle facciate, le 11 metope scolpite con miti e imprese militari (allora ben visibili e liberi dalle incrostazioni calcaree) e li confronta con altri simili impiegati in città, quasi certamente quelli di Palazzo Albertini, sito a poca distanza. I blocchi metopali della prima età imperiale sono disposti in filari in diversa altezza, quasi a voler definire un marcapiano e nell’insieme arricchire la facciata con soggetti mitici e allegorici allusivi ad un passato glorioso, come accade nel campanile del duomo di Benevento e nella torre del Goleto. Delle quattro colonne angolari ne restano due soltanto; è ipotizzabile che a questo edificio si possa attribuire la coppia di capitelli identici (del tipo corinzio occidentale) conservata nel piazzale della curia di Nola, ai lati della scalea d’ingresso, insieme ad altri materiali antichi accatastati nel corso del tempo a seguito dei rifacimenti del duomo. In base al confronto con i campanili di Capua, Salerno e Amalfi, l’edificio rientra nella tradizione del romanico campano del XII-XIII secolo, attribuibile all’opera del vescovo Bernardo (1175-1222). | |
Iscrizioni | Nei paramenti sono impiegate alcune iscrizioni antiche. | |
Stemmi o emblemi araldici | ||
Elementi antichi di reimpiego |
Blocco con cornice dorica della prima età imperiale di tipo dorico. I campi metopali raffigurano scene mitologiche, cataste d'arme, motivi vegetali: blocco di architrave con soggetti marini; altro blocco di architrave con soggetti marini; blocco di architrave con lupercale; blocco di architrave con scene di battaglia; blocco di architrave con Eroti lottatori; blocco di architrave con catasta d'armi; blocco di architrave con catasta d'armi; blocco di architrave con catasta d'armi; blocco di architrave con armi e elementi vegetali; blocco di architrave con armi e soggetti marini; blocco di architrave con armi. Soffitto di architrave modanato (nel basamento) Capitello corinzio asiatico nel primo livello Capitello corinzio del secondo livello | |
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | ||
Fonti iconografiche | Il campanile è raffigurato nella veduta di Nola Presens inserita in Leone 1514 | |
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | ||
Bibliografia | Rosi 1949: Giorgio Rosi, "Il campanile del duomo di Nola", Bollettino d'Arte, 34, 1949, 10-20
Ebanista 2007/b: Carlo Ebanista, “Paolino di Nola e l’introduzione della campana in Occidente”, in Dal fuoco all’aria. Tecniche, significati e prassi nell’uso delle campane dal Medioevo all’età Moderna, a cura di Fabio Redi e Giovanna Petrella, Pisa 2007, 325-353. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Angela Palmentieri | |
Data di compilazione | 28/11/2012 17:10:44 | |
Data ultima revisione | 17/11/2016 14:48:33 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/142 |