Oggetto | Sessa Aurunca, Porta del Trofeo | |
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Luogo | Sessa Aurunca | |
Tipologia | Porta urbica (distrutta) | |
Nome attuale | ||
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Nomi antichi | ||
Cronologia | 1558: il governatore spagnolo di Sessa Aurunca, Lope de Herrera, decide di riallestire la vecchia porta del Macello di Sessa Aurunca, collocata presso il Seggio della Polita, sull’area adesso occupata dalla Fontana di Ercole. 1558, 30 aprile: posa della prima pietra. 1558, 15 luglio: la costruzione è completa e viene posto in opera il “trofeo”. 1638: in due nicchie ai lati della porta vengono collocati due cippi con iscrizioni antiche (CIL, X, 4763; CIL, X, 4752) 1825: la porta viene smantellata per fare largo alla fontana d’Ercole, e gli elementi scultorei depositati presso il Municipio di Sessa Aurunca. 1850, post: la lastra marmorea con l’epigrafe composta da Paolo Giovio viene trasferita presso la Cattedrale di Sessa Aurunca. 1872: le sculture già facenti parte del monumento celebrativo per Gonzalo I ai Bagni di Rocca Mondragone e poi rimontate sulla porta del trionfo, vengono trasferite al Museo Campano di Capua. | |
Autore | ||
Committente | ||
Famiglie e persone |
Giovanni da Nola Paolo Giovio | |
Descrizione | Della porta non esistono immagini anteriori alla sua distruzione, e l’unica descrizione utile è quella relativa al suo smantellamento (cfr. Documenti). Tenuto conto che la dimensione del palmo napoletano corrispondeva a circa cm 26,4, si ricavano le seguenti dimensioni: BASAMENTO: lungo palmi 31 [= cm 818.4], spesso palmi 11 [= cm 290.4] ed alto palmi 21 [= cm 554.4]; VANO PORTA: largo palmi 12 [= cm 316.8], alto palmi 18 [= cm 475.2] e spesso palmi 11 [= cm 818.4]. ORDINE SUPERIORE: lungo palmi 31 [= cm 818.4], alto palmi 39[= cm 1029.6], e spesso palmi 11 [= cm 818.4]; STANZINO 1: palmi 16 [= cm 422.4] per 8 [= cm 211.2], ed alto palmi 8 [= cm 211.2] STANZINO 2: lungo palmi 31 [= cm 818.4], largo palmi 7 [= cm 184.8], ed alto palmi 7 [= cm 184.8]. TROFEO: palmi 9 [= cm 237.6] per 8 [= cm 211.2], posto a un’altezza di palmi 50 [= cm 1320] ISCRIZIONE: palmi 11 [= cm 290.4] per 5 [= cm 132], | |
Iscrizioni | Iscrizione composta da Paolo Giovio per il monumento di Rocca Mondragone: CONSALVVS FERD. LVDOVICI FIL[ius] CORDVBA / SVESSAE PRINCEPS / QVVM SINVESSANAS AQVAS ANTIQVAE CELEBRITATIS / COLLAPSO AEDIFICIO, ET OBLIMATA SCATVRIGINE PEREVNTES / PVBLICAE COMMODITATI RESTITVERET / LOCI GENIO ADMONITVS / QVOD MAGNVS CONSALVVS MATERNVS AVVS / GALLOS AD LYRIM INSIGNI PARTA VICTORIA DEBELLARIT / MARMOREVM TROPHAEUM AVITAE VIRTUTIS MEMORIAE. Nuova iscrizione composta per la porta nel 1558: NE VEROSVI PRINC. MONIMENTVM / PIRATAE DEMOLIRENTVR / HVC TRANSFERRI / CVRARVNT SVESSANI | |
Stemmi o emblemi araldici | Sulla porta erano gli stemmi di Gonzalo I e di Gonzalo II (attualmente al Museo Campano di Capua). | |
Elementi antichi di reimpiego | Cippi antichi con iscrizioni CIL, X, 4763; CIL, X, 4752 attualmente rimontati ai lati della Fontana d’Ercole. | |
Opere d'arte medievali e moderne | ||
Storia e trasformazioni | ||
Note | La descrizione del 1825 fornisce indicazioni precise sul fatto che il trofeo, l’iscrizione e tre imprese (probabilmente i due stemmi e il grande scudo) si trovavano nella parte alta della porta. Fuscolillo precisa che la nuova iscrizione era sulla chiave dell’arco, quindi immediatamente al di sopra della porta. Sappiamo inoltre che facevano parte della struttura altre cornici e pilastri, probabilmente paraste che articolavano l’alta parete soprastante la porta vera e propria, i cui stipiti erano bugnati. La descrizione sembra indicare che si trattava di una porta rettangolare, dunque architravata: tenuto conto che le dimensioni del vano della porta si attestano su una misura simile a quella del fregio dorico, è possibile ipotizzare che l’apertura fosse sormontata dal fregio, e probabilmente incorniciata da paraste doriche dal fusto bugnato. | |
Fonti iconografiche | ||
Piante e rilievi | ||
Fonti/Documenti | Verbale dello smantellamento della porta nel 1825 (da Parolino 1992, pp. 27-28): “Siegue la demolizione della fabbrica della Porta antica detta del Trofeo, che attacca con le due case del sig.r Irace e di Carmine Limoncello in visuale della strada della Piazza per far trionfare la detta fontana, e per maggio comodo del pubblico. La prima partita nel basamento tutta di un mass, lunga palmi 31, grossa palmi 11 ed alta palmi 21; da dedursene il vano della porta di larghezza palmi 12, alto palmi 18 e grosso palmi 11. Tutto il descritto masso era da fabbrica durissima a pezzi di piperno grossi. Attorno al descritto vano di porta ad ambe le facce vi erano le mostre di grossi pezzi di travertino bugnate. La seconda partita di simile fabbrica superiore alla descritta è lunga palmi 31, alta palmi 39, e grossa palmi 11; da dedursene due vani di stanzini, uno di palmi 16 per 8, ed alto palmi 8, e l’altro lungo palmi 31, largo palmi 7, ed alto palmi 7. si è inoltre levato, e calato a terra con armaggio di legni, e corde in altezza di palmi 50, un trofeo di marmo di palmi 9 per 8, una iscrizione anche di marmo di palmi 11 per 5, tre imprese, ed altri ornati di cornici, e pilastri, che tutti si son portati nella Casa Comunale in distanza di circa palmi 200.” | |
Bibliografia | Agosti, Amirante, Naldi 2001: Barbara Agosti, Francesca Amirante, Riccardo Naldi, “Su Paolo Giovio, don Gonzalo II de Cordoba duca di Sessa, Giovanni da Nola (tra lettere, epigrafia, scultura)”, Prospettiva, nn. 103-104, luglio-ottobre 2001, 47-76.
Amirante, Naldi 2007: Francesca Amirante, Riccardo Naldi, “Con Paolo Giovio al servizio di don Gonzalo II de Cordoba, duca di Sessa”, in Giovanni da Nola, Annibale Caccavello, Giovan Domenico D'Auria: sculture 'ritrovate' tra Napoli e Terra di Lavoro, 1545-1565, a cura di Riccardo Naldi, Napoli 2007, 61-94.
De Masi Del Pezzo 1761: Tommaso de Masi del Pezzo, Memorie istoriche degli Aurunci antichissimi popoli dell'Italia e delle loro principali città Aurunca e Sessa, in Napoli, per Giuseppe Maria Severino Boezio, 1761.
Diamare 1906-1907: Giovanni Maria Diamare, Memorie storico-critiche della Chiesa di Sessa Aurunca, 2 voll., Napoli 1906-1907.
Fuscolillo 2008: Gasparro Fuscolillo, Croniche, edizione critica e studio linguistico a cura di Nadia Ciampaglia, Arce 2008. Mommsen 1883: Theodor Mommsen, "Suessa", in Corpus Inscriptionum Latinarum, X, Berolini 1883, 467-470.
Nicolini 1933-34: Fausto Nicolini, "Su Don Gonzalo Fernandez de Cordoba terzo duca di Sessa e Andria", Iapigia, IV, 1933, n. XI, pp. 237-280; anno V, 1934, XII, pp. 60-102. Parolino 1992: Giuseppe Parolino, “Della porta del Trofeo a Sessa detta in antico Porta del Macello”, Civiltà Aurunca, VIII, 1992, nn. 21-22, 9-29.
Sacco 1640: Lucio Sacco, L'antichissima Sessa Pometia. Discorso istorico di D. Lucio Sacco suo cittadino, Seconda inpressione, Napoli, appresso Ottauio Beltrano, 1640. | |
Link esterni | ||
Schedatore | Fulvio Lenzo | |
Data di compilazione | 25/08/2012 15:40:37 | |
Data ultima revisione | 02/01/2019 15:03:23 | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Edificio/112 |