Nome | Giovinazzo | |
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Luogo | Giovinazzo | |
Status amministrativo | Comune della città metropolitana di Bari | |
Estensione del territorio comunale | 44 kmq | |
Popolazione | 20.575 (ISTAT dicembre 2015) | |
Musei | ||
Archivi | ||
Biblioteche | ||
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Citta/23 |
Nomi antichi e medievali | Iuvenatium, volgare Giovenazzo. Negli studi archeologici più recenti la città di Giovinazzo viene generalmente identificata con Natiolum, stazione posta sulla via costiera tra Turenum (Trani) e Barium (Bari) dalla Tabula Peutingeriana, che ad oggi costituisce la fonte più antica relativa al toponimo (Silevstrini 2005, 102). Mancano, inoltre, altre evidenze materiali di età romana sicuramente riferibili a questo centro, ad eccezione del sarcofago di Petilia Secundina, ritrovato nel XVI secolo (Silvestrini 1991). | |
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Fondazione (data, modalità) | L’approdo costiero sul quale poi si svilupperà la città medievale conosce una prima occupazione nell’età del bronzo, come documentano recenti ritrovamenti sulla penisoletta (Radina 1998); invece sono silenti le fonti e la documentazione materiale per l’età storica fino al III secolo d.C.: sono praticamente assenti resti materiali e testimonianze epigrafiche che possano riferirsi con sicurezza all’antica Natiolum/Giovinazzo. La prima traccia del toponimo Iuvenatium nelle fonti documentarie medievali si ritrova in un diploma della metà del X secolo (951/952) con cui l’arcivescovo di Bari Giovanni III concedeva a Pandone l’esenzione per la chiesa locale di San Felice. | |
Distrettuazioni di appartenenza | Era parte del Ducato di Puglia in epoca normanna. Più avanti, con la nuova sistemazione amministrativa operata da Federico II, entrò nel contesto territoriale della provincia di Terra di Bari. | |
Demografia | 1320: 2243 fuochi 1447: 260 fuochi 1532: 467 fuochi 1545: 630 fuochi 1561: 587 fuochi 1595: 731 fuochi | |
Sito, idrografia, viabilità | La città di Giovinazzo è compresa tra Bari ad Est e Molfetta ad Ovest, mentre a Sud confina con il territorio di Bitonto. In epoca romana il principale asse stradale di riferimento doveva essere la via Traiana, che passava attraverso i centri limitrofi di Rubi e Butuntum; l'approdo costiero apparteneva appunto alla compagine territoriale di quest'ultimo municipio del quale doveva costituire il porto sull'Adriatico. | |
Schedatore | Federico Lattanzio | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Geografia Storica/35 |
Profilo storico | Nel periodo basso medievale, e ancora nella prima età moderna, la città vide lo sviluppo di una forte conflittualità interna. All’inizio del XIII secolo, quando Federico II era sotto la tutela di papa Innocenzo III, Ottone IV discese verso Roma per essere incoronato imperatore, e nel 1211 tentò l’impresa della conquista del Meridione riuscendo a soggiogare anche Giovinazzo, tenendola per un breve periodo. Manfredi, successore di Federico, volle premiare suo cugino Giordano Lancia di Anagni per i servigi offertigli, donandogli Giovinazzo con il titolo di contado nel 1257. Il suo signoraggio durò tuttavia pochi anni, poiché nel 1265 egli venne sconfitto dalle truppe angioine chiamate dal papa per porre fine alla dominazione sveva. | |
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Cronotassi | 1211-1212: Ottone IV 1212-1257: Dominio svevo 1257-1265: Giordano Lancia di Anagni, cugino di Manfredi, con il titolo di contado 1265-1354: Dominio angioino 1354-1364: Roberto di Taranto, fratello di Luigi d’Angiò re di Francia 1364-1384: Dominio angioino 1384-1416: Dominio degli Angiò-Durazzo 1416: Manfredi da Barbiano, conte di Conversano, al quale la regina Giovanna II aveva concesso Giovinazzo (la data della concessione non si conosce), subisce la rivolta della popolazione locale guidata da Bisanzio Mazza 1416-1435: Dominio degli Angiò-Durazzo (con Bisanzio Mazza a predominare in città) 1436-1462: Demanio regio aragonese, per volontà di Alfonso il Magnanimo 1462-1463: Giovanni Antonio Orsini, principe di Taranto 1464-1507: Demanio regio aragonese, per volontà di Ferrante 1507-1517: Camera reginale di Giovanna di Trastámara, sorella di Ferdinando il Cattolico e già moglie di Ferrante 1517-1518: Giovanna d’Aragona, figlia di Giovanna di Trastámara, zia ma anche moglie di Ferdinando il Cattolico 1518-1521: Demanio regio, anche sotto Carlo V imperatore 1521-1523: Ferrante di Capua, duca di Termoli 1523-1529: Ufficialmente Isabella di Capua, figlia di Ferrante duca di Termoli. Durante questi anni, tuttavia, gli scontri tra spagnoli e francesi portarono Giovinazzo nelle mani dei secondi per non poco tempo 1529-1531: Isabella di Capua 1531: Isabella di Capua la portò in dote al principe Ferrante Gonzaga e ai Gonzaga di Guastalla, ai quali rimase per circa un secolo 1557: Cesare Gonzaga 1575: Ferrante II Gonzaga 1630: Cesare II Gonzaga | |
Corpus normativo | Verso la fine del XIV secolo la città era governata dalla Universitas dei nobili e da quella del popolo, ben distinte. Con il termine Universitas, a quell’altezza cronologica, si intendeva generalmente un gruppo sociale, un gruppo di individui accomunati da alcuni interessi. Ad esempio si utilizzava anche per indicare la comunità tutta di un determinato centro urbano. In tal caso si trattava di un gruppo ristretto di uomini alla guida di un ceto più allargato. Di fatto, tuttavia, il potere era nelle mani della prima, poiché i nobili, dall'alto della loro netta maggior forza economica e sociale, facevano e disfacevano a loro piacimento, spesso inviando deputati al sovrano in nome dell'intera cittadinanza. Con la pacificazione del 16 novembre 1394 ci fu la possibilità di osservare nella capitolazione un quadro dell'ordinamento normativo e amministrativo locale, con la menzione dei principali ufficiali; compariva ancora il capitano. Un quadro, comunque, che poneva in evidenza la separazione tra le due università, le quali da quel momento avrebbero però dovuto possedere ugual peso nelle decisioni (Volpicella 1880, 708-709; Paglia 1738, 160-163). | |
Schedatore | Federico Lattanzio | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Istituzioni/44 |
Distrettuazioni interne | ||
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Centri demici minori | Sulla base di quanto indicato nelle Istorie di L. Paglia, il quale si riferiva alla situazione dell’epoca immediatamente a sé vicina, quella cioè cinquecentesca, un elenco dei centri demici minori afferenti alla diocesi di Giovinazzo può essere il seguente: Arvecce, Balena, Borgo S. Agostino, Borgo S. Caterina, Borgo S. Giacomo, Borgo S. Marta, Casamassima, Castello Saracino, Cigliano, Circitano, Circolo, Corsignano, Dubolo, Fergulazzo, Furlazzo, Guarassano, Guardiola, Lago Meridiano o degli Antichi, Mappasano, Mazzarico, Milo, Numino, Padula, Paterno, Primignano, Puzzillo, Rufoli, Saida, S. Agata, S. Andrea, S. Chirico, Ss. Cosma e Damiano, S. Demetrio, S. Eugenia, S. Leucio, S. Maria della Lana, S. Maria in Silva, S. Martino nel Piano, S. Nicolò di Lapidizzo, S. Pietro de Castelle, S. Salvatore, S. Silvestro, Ss. Simone e Giuda, Saulano, Selice, Soverito, Specchia Ferrara, Terlizzi, Torre Salvannara, Villa, Villula, Vrassano. | |
Schedatore | Federico Lattanzio | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Territorio/50 |
Diocesi | Ughelli attribuisce le origini della diocesi cittadina al diploma, che data 951, con cui l’arcivescovo di Bari Giovanni III concedeva a Pandone l’esenzione per la chiesa di S. Felice (Ughelli 1721, 721-722). Successivamente, nuovi contributi hanno corretto, per calcoli indizionali, la data al 952 (Garruba 1844, 89-91) e, nel contempo, non hanno ritenuto il documento prova inoppugnabile dell'esistenza della sede vescovile in città, in particolare perché l’esenzione protagonista dell’istrumento mostra piuttosto la vacanza, in quel periodo, della cattedra giovinazzese. D'Avino, inoltre, asserisce che Pandone non appare nelle vesti di vescovo ma di semplice chierico (D'Avino 1848, 264). Per Eubel, inoltre, la serie di vescovi parte dalla fine del XII secolo. | |
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Distrettuazioni interne | ||
Cattedrale o chiesa matrice | ||
Enti religiosi | Chiese, conventi e monasteri: S. Felice (chiesa, eretta nei primi tempi del cristianesimo) S. Maria, poi Ss. Giovanni e Paolo, poi S. Giovanni delle monache (chiesa, eretta nei primi tempi del cristianesimo) S. Pietro in piazza (chiesa, eretta nei primi tempi del cristianesimo) S. Tommaso Apostolo, poi S. Agostino (prima chiesa, eretta in tempi antichi, poi convento agostiniano) S. Andrea, poi S. Carlo (chiesa, eretta in tempi antichi) S. Bartolomeo, poi annessa a S. Andrea (chiesa, eretta in tempi antichi) S. Giovanni Apostolo, poi annessa a S. Giacomo (chiesa, eretta in tempi antichi) S. Giacomo entro e fuori le mura (due chiese con stesso titolo, erette in tempi antichi) S. Paolo al borgo e sul Piano (due chiese con stesso titolo, erette in tempi antichi) S. Marco entro e fuori le mura (due chiese con stesso titolo, erette in tempi antichi) S. Matteo sulla via di Bari (chiesa, eretta in tempi antichi) Ss. Simone e Giuda sulla via di Modugno (chiesa, eretta in tempi antichi) S. Luca sulla via di Bitonto (chiesa, eretta in tempi antichi) Ss. Apostoli (chiesa, eretta in tempi antichi) S. Salvatore (chiesa, eretta in tempi antichi) S. Angelo de’ Greci, poi S. Maria del Carmine S. Maria de Iudice Maraldo, poi S. Francesco (prima chiesa, eretta in tempi antichi, poi convento francescano) S. Eustachio, poi S. Maria delle Grazie (chiesa fuori città, eretta in tempi antichi) S. Lucia in Marasco o Marsico S. Eustachio, poi S. Maria delle Grazie (chiesa fuori città, eretta in tempi antichi) S. Maria di Banza, poi S. Marco (monastero benedettino altomedievale) S. Nicola in Muricino (chiesa, eretta nel XII secolo) S. Maria degli Angeli, o dello Muro S. Caterina (chiesa, eretta a cavallo tra XI e XII secolo) S. Marta (chiesa, eretta a cavallo tra XI e XII secolo) S. Maria Maddalena (chiesa, eretta a cavallo tra XI e XII secolo, dove vi era anche un monastero delle Suore di S. Chiara) S. Croce (chiesa fuori città, eretta nel XIV secolo) S. Maria la Nova sulla via di Molfetta (chiesa, eretta nel XIV secolo) S. Rocco in piazza, poi S. Maria di Costantinopoli S. Maria della Misericordia sulla via di Bitonto (chiesa, eretta nel XVII secolo) S. Maria degli Angeli dei padri Cappuccini sulla via di Terlizzi (convento cappuccino, eretto nel XVII secolo) S. Maria del Carminello sulla via di Bari (chiesa, eretta nel XVII secolo) | |
Vescovi (sec. XV-XVI) | Antonio Cipolloni (1380-1386) Niccolò (1386-1390) Francesco Rolandino (1390-1395) Grimaldo de Turcolis (1395-1433) Pietro (Oliveto?) de Urbeveteri (1433-1454) Antonio de la Cerda (commendatario 1455-1458) Ettore Galgano (1458-1462) Marino Morola (1462-1472) Pietro di Recanati (1472-1496) Giustino Planca (1496-1517) Lorenzo Pucci (pochi mesi del 1517) Giacomo Frammarino (pochi giorni del 1517) Marcello Planca (1517-1528) Ludovico Forconio (1528-1549) Giovanni Antonilez Bricianos de la Ribera (1549-1574) Bernardino Gadaleta (poche settimane del 1574) Sebastiano Barnaba (1574-1581) Luciano de Rossi (1581-1589) Giovanni Antonio Viperano (1589-1610) | |
Schedatore | Federico Lattanzio | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Istituzioni Ecclesiastiche/36 |
Attività economiche | Tra XIII e XVI secolo nel territorio da Barletta a Giovinazzo gli interessi della piccola e grande proprietà rurale, che trovava maggiormente proficua l'arboricoltura specializzata, furono decisivi per impedire lo sviluppo forte sia della cerealicoltura sia dell'allevamento. Gravitarono piuttosto in quest’area i grandi mercanti stranieri e quei mercatores che acquistavano frumento e orzo dalla Capitanata per rivenderli nelle città costiere, sprovviste di una sufficiente produzione locale ma importanti scali commerciali di granaglie. | |
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Esenzioni e franchigie | Nel 1429 la regina Giovanna II concesse esenzione dai pagamenti doganali che i cittadini di Giovinazzo dovevano al territorio di Terlizzi quando vi transitavano per tornare dalla fiera di San Leone di Bitonto (Paglia 1738, 170). | |
Mercati e fiere | Si è a conoscenza della conferma, da parte della regina Giovanna II, nel 1428, della fiera di San Luca, che per otto giorni si teneva annualmente nel mese di ottobre, a partire dal 18, presso Giovinazzo (Paglia 1738, 170). Non è nota, di contro, la data della sua prima istituzione. | |
Schedatore | Federico Lattanzio | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Economia/34 |
Famiglie | Celentano Chiurlia Coletta De Riso De Turcolis Frammarino Grasso Griffi Isolani Magronibus Mazza Morola Planca Preclosis Rizzo Rufolo Sagarriga Sindolfi Tresca Vallone Vernice Volpicella | |
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Personaggi illustri | Giovanni Celentano: consigliere di Federico II di Svevia. Pavone Griffi: molto legato a papa Bonifacio IX, uno dei principali referendari di questo pontefice e legato apostolico in Ungheria nel 1384. Paolo Planca: nominato protonotario apostolico da papa Martino V e da costui adibito a diverse legazioni. Francesco Volpicella: illustre giurisperito, ebbe un ruolo importante nella pacificazione interna a Giovinazzo del 1394 e fu auditore generale per il principe di Taranto. Mario Preclosis: tenuto in grande considerazione dalla regina Giovanna II per diversi affari di stato, ambasciatore presso Alfonso il Magnanimo nella fase della successione dinastica. Paolo Coletta: intercedette presso il principe di Taranto, durante il secondo dei tre assedi subiti da Giovinazzo tra 1460 e 1462, per fare in modo che la città fosse risparmiata. Nicola de Turcolis: uomo diplomatico e politico di cui si servì spesso re Ferrante. Giovanni Vallone: insigne filosofo ed oratore del XVI secolo, dell’ordine dei frati Minori Conventuali di S. Francesco, nominato commissario generale dell’Ordine nel 1535. Lupone e Pavone Lupis: famiglia Lupis Niccolò, Angelo e Ludovico Paglia: famiglia Paglia Filippo, Bisanzio e Antonio Saraceni: famiglia Saraceni Leone, Melgiaca e Giovannello Sasso: famiglia Sasso Matteo, Giovanni e Niccolò Spinelli: famiglia Spinelli Francesco, Lorenzo, Giacomo e Girolamo Zurlo: famiglia Zurlo | |
Colonie mercantili e minoranze | ||
Confraternite | ||
Corporazioni | ||
Istituzioni di Beneficenza | ||
Schedatore | Federico Lattanzio | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Societa/32 |
Repertoriazioni | ||
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Archivi storici | La città di Giovinazzo conservava le sue scritture principali, quali privilegi, diplomi, registri capitolari e contratti, all’interno dell’Archivio della Cattedrale. Nel 1899 i redattori del Codice Diplomatico Barese, Nitto De Rossi e Nitti, informavano dell’esistenza all’interno di tale sede di un grosso manoscritto, contenente l’enumerazione dei libri e dei registri capitolari, e il catalogo, composto nel 1655 da un ecclesiastico del Capitolo medesimo, delle pergamene e dei contratti in carta “bambacina”. Le pergamene catalogate ammontano a 1207. Tuttavia non datano, queste come pure i contratti, a prima del 1250 circa. Eppure gli studiosi e redattori di cui sopra hanno successivamente reperito qualche altra pergamena risalente anche al XII secolo, cosa che evidentemente non era riuscito a fare l’ecclesiastico suddetto. Nitti De Rossi e Nitti, poi, hanno anche sottolineato le grandi perdite subite dall’archivio medesimo a partire dal 1655, da quando cioè hanno preso piede gli spogli operati da numerosi studiosi. | |
Raccolte e miscellanee | ||
Strumenti di corredo | ||
Schedatore | Federico Lattanzio | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Fonti documentarie/21 |
Architetti, ingegneri e tavolari attivi in città | ||
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Mura e porte urbiche | ||
Strade e piazze | ||
Infrastrutture urbane | ||
Strutture assistenziali | ||
Castelli e fortezze | ||
Palazzo signorile | ||
Edifici pubblici | ||
Palazzi privati |
Palazzo di Angelo Rizzo/De Ritiis, già degli Spinelli. Il giureconsulto Angelo Rizzo, signore di Polignano, ricevette in dono da re Ferrante, di cui fu consigliere, i beni della famiglia Spinelli a Giovinazzo, tra cui un palazzo, nel quale Rizzo aveva ospitato il re nel suo passaggio per Giovinazzo e per onorarlo vi fece apporre lo stemma reale (ancora visibile ai tempi di Paglia) e vi fece dipingere le immagini al naturale della coppia reale, probabilmente cancellate ai tempi di Paglia (Paglia 1700, 220-221). L'edificio viene oggi identificato con una corte nei pressi della casa-torre Spinelli (poi proprietà Sagarriga). | |
Edifici religiosi |
Santa Maria del Carmine (già Sant'Angelo dei Greci) Santa Maria degli Angeli (già Santa Maria de lo Muro)
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Apparati effimeri | ||
Schedatore | Antonio Milone | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Architettura/18 |
Artisti attivi in città | Si conserva nella chiesa di San Domenico ma proviene dalla distrutta chiesa di San Felice un dipinto di Lorenzo Lotto raffigurante San Felice, datato al 1542 (documentato; tavola trasportata su tela, cm 139 x 57). In origine la tavola faceva parte di un trittico insieme ai santi Antonio da Padova e Nicola da Tolentino (tagliati, sembra, con il restauro del 1913 dopo la rimozione dalla chiesa di San Felice, abbattuta) e, nella cimasa, un "Cristo passo" (recuperato di recente). Nel tesoro della Cattedrale si conserva una croce reliquiario del sec. XV. Un piedistallo cruciforme, i cui bracci sono raccordati da quattro lobi decorati con lo stemma a smalto (attribuibile agli Orsini: Raimondello Orsini del Balzo fu signore della città, come altri esponenti della famiglia Del Balzo, la quale deteneva la baronia di Giovinazzo nel sec. XV), sostiene un fusto di pregevole fattura che ricorda le fantastiche architetture gotiche. Trifore, bifore, nicchie dotate di graziose statuine, edicolette e figure varie in aggetto compongono il fusto, su cui è inserita una croce che tanto per lo stile quanto per l'esecuzione mostra la sua diversità da tutto il resto; probabilmente trattasi di un riadattamento postumo. Al centro della croce e sulle terminazioni dei bracci trilobati sono state inserite cinque piccole teche quadrangolari nelle quali vengono custodite reliquie di vari Santi. | |
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Opere d'arte medievali e moderne | Cattedrale, Cristo risorto (tavola) Cattedrale, fonte battesimale Cattedrale, lastra sepolcrale di Felice Zurlo San Domenico, San Felice in cattedra (dipinto) | |
Collezioni | ||
Schedatore | Antonio Milone, Paola Coniglio | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Produzione Artistica/19 |
Letterati che nascono, vivono o operano in città | Matteo Spinelli
Niccolò Paglia
Niccolò Spinelli
Grifo Saraceni
Cesare I Gonzaga
Ludovico Paglia senior
Anonimo autore di una descrizione di Giovinazzo (XVI secolo)
Ludovico Paglia iunior | |
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Stampatori e produzione libraria cittadina | Non è attestata alcuna attività nell'epoca in esame. | |
Biblioteche pubbliche e private | Non risultano biblioteche pubbliche, ma è necessario ipotizzare la presenza di biblioteche di famiglia, almeno per le famiglie Lupis, Saraceni e Paglia. La presenza di un archivio vescovile è invece testimoniata già da Giovanni Antonio Paglia nella sua Descrizione. | |
Accademie | Non risulta attestata la presenza di accademie. | |
Committenze di opere letterarie relative alla città | In quanto prive di epistola prefatoria, si ignora se le descrizioni di Giovinazzo di G.A. Paglia e dell'Anonimo avessero committenza pubblica. Volpicella 1874 ha ipotizzato in via del tutto congetturale che lo scritto dell'Anonimo fosse commissionato da Aldo Manuzio il giovane. | |
Dedicatari di opere letterarie | Secondo la testimonianza di Ludovico Paglia iunior (Paglia 1700, 13) la Descrizione di Giovinazzo di Giovanni Antonio Paglia era in origine dedicata a Cesare Gonzaga, benché della lettera prefatoria non vi sia più traccia.
La cronaca giovinazzese scritta da Bisanzio Lupis è dedicata dall'autore ai propri figli. | |
Storie di famiglie | Il proposito di tracciare una storia della propria famiglia, oltre che della storia di Giovinazzo, è forse rintracciabile nelle scarse notizie che si hanno su Grifo Saraceni, esponente di una delle famiglioe più in vista della città. Diversi spunti di memoria familiare sono nella descrizione o cronaca di Giovinazzo di Bisanzio Lupis. | |
Corografia e geografia | Giovinazzo è già menzionata nell'itinerario di Guidone (XIII sec.):
dehinc Natiolum quae nunc Iunatium vocatur, dictum autem antiquitus Iuvenatium, quasi Iovis navigatio. dum enim patrem Saturnum in gralatium fugam mercartem [sic, forse per intra Latium fugam parantem et sim.] a Creta navibus insequitur, vi tempestatis ibidem devolutus oppidum statuit.
Pietro Ranzano (XIV x, 16) la menziona ricordandola principalmente come la patria del beato Niccolò Paglia.
Leandro Alberti (1551, c. 199r) sulla scia di Ranzano ricorda Niccolò Paglia ed elogia la fertilità del suolo, adatto a ulivi e mandorli. | |
Storiografia locale e cronache | Da ormai diverso tempo si considerano un falso cinquecentesco i Diurnali, una cronaca composta in un vernacolo meridionale e che pretenderebbe di datarsi all'età di Manfredi (in tal caso costituirebbe la più antica forma di storiografia in volgare italiano). Tale testo si firmerebbe ad opera di un personaggio fittizio, Matteo Spinelli di Giovinazzo. Benché il personaggio sia d'invenzione, resta oscuro perché il falsario abbia deciso di chiamare in causa la nobile famiglia giovinazzese degli Spinelli.
Le descrizioni di G.A. Paglia e dell'Anonimo tracciano solo per grandi linee lo sviluppo storico della città, soffermandosi essenzialmente sulle origini antiche; il testo di Bisanzio Lupis offre invece un resoconto cronistico della vita cittadina per la fine del XV e la prima metà del XVI secolo.
Una storia più sistematica della città è in Paglia 1700. | |
Letteratura antiquaria | L'opera antiquaria di riferimento è quella di Ludovico Paglia iunior (Paglia 1700), composta a metà del XVII secolo e stampata mezzo secolo dopo.
Spunti antiquari di grande importanza sono però già negli scritti di Bisanzio Lupis, di Giovanni Antonio Paglia e dell'Anonimo. | |
Letteratura ecclesiastica e religiosa | ||
Letteratura giuridica | ||
Letteratura scientifica | ||
Poesia, prosa d'arte, altre forme letterarie | Bisanzio Lupis pubblicò un volume di componimenti poetici, oggi piuttosto raro (Lupis [1526-27]).
G. A. Paglia scrisse un volgarizzamento delle Bucoliche di Virgilio, rimasto in forma manoscritta e poi edito in De Ninno 1879.
Di recente è stato scoperto e pubblicato il canzoniere volgare di G. A. Paglia edito in Nuzzolese 2012. | |
Elogi di città e altri scritti encomiastici o apologetici | Benché non risultino orazioni di elogio della città in senso stretto, tutti gli scritti fin qui menzionati hanno anche un intento encomiastico, minimo nella Descrizione di G.A. Paglia, più evidente in quelle di Lupis e dell'Anonimo. | |
Altro | ||
Schedatore | Lorenzo Miletti | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Letteratura/11 |
Mappe territoriali | ||
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Piante di città | Pianta dell'antica città di Giovinazzo (sec. XVI, fine; Roma, Biblioteca Angelica, fondo Rocca) | |
Vedute di città | Veduta della città (1581, firmata Pompeius Limpius; Roma, Archivio Generale Agostiniano, Carte Rocca) Veduta della città (1703, incisione; Pacichelli 1703: Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva, diviso in dodici provincie […], Parte seconda, in Napoli, nella Stamperia di Michele Luigi Mutio, 1703) Veduta del porto e della città (1783, incisione; Saint-Non 1781-1786: Jean-Claude Richard de Saint-Non, Voyage pittoresque ou Description des royaumes de Naples et de Sicile, 4 voll., Paris, s.n., 1781-1786, III) | |
Apprezzi di tavolari | ||
Schedatore | Antonio Milone | |
Per citare questa scheda | http://db.histantartsi.eu/web/rest/Cartografia storica/24 |
Fonti manoscritte | ||
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Fonti a stampa | ||
Bibliografia | Avena 1902: Adolfo Avena, I monumenti dell'Italia meridionale, Roma 1902.
Bandini 1752: Ang. Mar. Bandini I.V.D. publici bibliothecae Marucellianae praefecti... Collectio veterum aliquot monimentorum ad historiam praecipue litterariam pertinentium, Arreti, sumptibus Michaelis Bellotti imp. episc., 1752.
Beltrani 1884: Giovani Beltrani, Cesare Lambertini e la società famigliare in Puglia durante i secoli XV e XVI, Milano 1884.
Bernich 1901: Ettore Bernich, “I campanili della cattedrale di Giovinazzo”, Napoli Nobilissima, 10, 1901.
Bertaux 1904: Émile Bertaux, L’art dans l’Italie Méridionale, tome premier: De la fine de l’Empire Romain à la Conquête de Charles d’Anjou, Paris 1904.
Bronzini 1973: G. B. Bronzini, "Riflessi storici nella poesia popolare e popolareggiante della età del Viceregno", Lares, 39, 1973.
Bronzini 1976: G. B. Bronzini, "Strambotti e barzellette di Bizantio De Lupis rimatore pugliese del sec. XVI", Lares, 42.3-4, [1976].
Brunetti 2006: Oronzo Brunetti, L’ingegno delle mura. L’Atlante Lemos della Bibliothèque Nationale de France, Firenze 2006.
Carabellese 1905: Francesco Carabellese, “Le cattedrali di Molfetta e di Troia”, L’arte, 8, 1905.
Castellano 2004: Antonio Castellano, “La scultura a Bitonto nella seconda metà del Cinquecento”, in Scultura del Rinascimento in Puglia, Atti del Convegno Internazionale (Bitonto, palazzo Municipale, 21-22 marzo 2001), Bari 2004.
Codice Diplomatico Barese 1899: Le pergamene del Duomo di Bari (1266-1309 ), in Appendice: Le pergamene di Giovinazzo, Canosa e Putignano sino al 1266, Codice Diplomatico Barese, II, a cura di G. B. Nitto De Rossi e F. Nitti, Bari, 1899.
Contarino 1990: Rosario Contarino, "De Lupis, Bizantio", in Dizionario Biografico degli Italiani 38, Roma 1990.
Corrado 1565: Q. Marii Corradi Epistolarum libri VIII. Index eorum, ad quos missae sunt epistolae, Venetiis, apud Ioannem Andream Valuassorem, 1565.
D'Avino 1848: Vincenzo D'Avino, Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili e prelatizie del Regno delle due Sicilie, Napoli, 1848, 264.
Daconto 1927: Saverio Daconto, Saggio storico sull’antica città di Giovinazzo, Giovinazzo 1927.
De Cillis 1989: Ezio De Cillis, “La cattedrale di Giovinazzo. Restauri e rinvenimenti”, in Cultura e società in Puglia in età sveva e angioina, Atti del convegno di Studi (Bitonto, 11-13 dicembre 1987), a cura di Felice Moretti, Bitonto, 1989, 327-364.
De Cillis, Marcotrigiano 1958: Le pergamene dell’Archivio diocesano di Giovinazzo, a cura di E. De Cillis e L. Marcotrigiano, 1958.
De Gaetano 1995: Raffaele de Gaetano, La città di Giovinazzo piazzaforte marittima del XVI secolo, Bari, 1995.
De Gioia Gadaleta 2003: Caterina De Gioia Gadaleta, Isabella de Capua Gonzaga principessa di Molfetta, signora di Guastalla. Spunti e documenti per una biografia, Molfetta 2003.
De Ninno 1890: Giuseppe De Ninno, Memorie storiche degli uomini illustri di Giovinazzo, Bari 1890.
De Ninno (ed. Spinelli 1900): “Notamenti patrii di Vincenzo De Ninno seniore da Giovinazzo per la prima volta pubblicati per cura del prof. Tito Spinelli”, Rassegna Pugliese di Scienze, Lettere, ed Arti, XVIII, 1900.
De Troia 2001: Giuseppe de Troia, "Gli annotamenti di Matteo Spinelli da Giovinazzo. Frammenti di cronaca del XIII secolo: osservazioni critiche", La Capitanata, 10, 2001, 167-206.
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Lupis 1522: Opera universale composta per el dignissimo misser Bizantio de Lupis gentilhomo apuliense de la città de Iuvenatio la qual tratta de molte dignissime cose Damore. Sonetti e dialoghi 176. Capitoli 13. Una forma de confessione. Uno testamento. Una biastema. Strambotti 174. Barzellette 11. Uno Pater noster & vna Ave Maria. Et molte altre cose degne de laude novamente stampate, [Venezia, non prima del 1522].
Lupis 1666: Il postiglione di Antonio Lupis, in Venetia, appresso Carlo Conzatti, 1666.
Lupis 1684: La valige smarrita di Antonio Lupis accademico incognito, in Venetia, per Iseppo Prodocimo, 1684.
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Paglia 1700: Ludovico Paglia, Istorie della città di Giouenazzo del signore d. Ludouico Paglia ... Con vn raguaglio istorico del sig. d. Luigi Sagarriga ... drizzato al sig. Antonio Paglia nell'anno 1646. In cui breuemente si descriue la Vita del b. Nicolò Paglia; e si raccontano le memorie d'alcune famiglie nobili della stessa città. Date in luce dal signor d. Gaetano Frammarini, in Napoli, per Carlo Tronnojsi, l'anno santo 1700.
Paglia 1738: Ludovico Paglia, Istorie della città di Giovenazzo, Napoli 1738.
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