NomeAndria
LuogoAndria
Status amministrativoComune capoluogo di provincia (insieme a Trani e Barletta)
Estensione del territorio comunale408.89 Kmq
Popolazione100.440 (ISTAT gennaio 2016)
MuseiMuseo diocesano
Archivi
BibliotecheBiblioteca comunale
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Nomi antichi e medievali

Sin dal XVI secolo la città è stata identificata da alcuni antiquari e storici, non solo locali, con l'antica Netium che  Strabone collocava sulla strada che, in alternativa all'Appia, metteva in collegamento Benevento e Brindisi (Strabo, VI, 3,7; per l'identificazione di Netium e il dibattito storiografico relativo cfr. Ruta 1986).

Fondazione (data, modalità)

Il toponimo ha facilmente immesso Andria nella tradizione dei miti fondativi diomedei: la città sarebbe stata fondata da Diomede e il nome sarebbe derivato dall'isola egea di Andros (Di Franco 1606, 381).

La città dovette essere un importante centro politico-religioso bizantino, nonché meta di insediamento di comunità religiose bizantine. Tuttavia, non si ha notizia di una diocesi andriese prima del XII secolo.

Almeno dalla tarda epoca longobarda, l'area sarebbe stata interessata dalla colonizzazione di comunità religiose benedettine provenienti da Montecassino, Cava e Benevento.

La fondazione della città è fatta risalire a Pietro Normanno, conte di Trani. Probabilmente si trattò della costruzione della cinta muraria con l'innalzamento a rango di città di quello che era stato, fin dal IX secolo, il locum Andre, all'interno della contea di Trani.

Distrettuazioni di appartenenza

Terra di Bari

Demografia

1532: 1154 fuochi

1545: 1154 fuochi

1561: 2191 fuochi

1595: 2892 fuochi

1648: 2892 fuochi

1669: 1421 fuochi

Sito, idrografia, viabilità

La città è situata alle pendici orientali delle Murge e parte del territorio comunale è compreso nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia. L’area è caratterizzata da forti fenomeni carsici; il più notevole è una dolina verso ovest a 2 km di profondità, del diametro di 200 m e della profondità massima di 28 m, nota con il nome di Gurgo. I numerosi antri al suo interno erano probabilmente utilizzati come ipogei, ed in particolare la cosiddetta Grotta di Santa Maria di Trimoggia, dedicata al culto mariano, nei cui pressi sarebbe sorto il santuario del SS. Salvatore (Losito 1993).

Il territorio di Andria è caratterizzato anche da altre formazioni carsiche, costituite da terreni alluvionali, le lame, la più importante delle quali è detta Ciappetta Camaggio, un tempo letto dell’antico fiume Aveldium e ora canale di bonifica. Anche lungo il corso delle lame che degradano verso la costa adriatica si costituirono primitivi luoghi di culto, evolutisi in edifici, come la basilica della Madonna dei Miracoli eretta nel corso del XVI secolo e sita in corrispondenza della lama Santa Margherita.

Schedatore

Veronica Mele

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Profilo storico
Cronotassi

1309: Bertrando del Balzo († Napoli 1351), 1° conte di Andria e signore di Acquaviva e Monteserico, per eredità della moglie Beatrice d’Angiò, figlia di Carlo II, riceve l’investitura definitiva dopo la rinuncia della figlia Maria.

1351: Francesco I († ca. 1422); dal 1352 1° duca di Andria.

1422 ca.: Guglielmo († 1444). Almeno dal 1438 interdetto per infermità mentale e passato sotto la tutela del figlio Francesco II.

1438 ca.: Francesco II (1410-1482): governatore di Terra di Bari nel 1458, gran connestabile del Regno e presidente del Regio Consiglio nel 1464.

1482: Pirro († ca 1491), 1° duca di Venosa dal 1454, 1° principe di Altamura dal 1462; Gran Connestabile nel 1481, Regio Consigliere nel 1482.

1486: Isabella (1468- Ferrara 1533); porta in dote a Federico d'Aragona i ducati di Andria e Venosa, il Principato di Altamura, Castel del Monte e la Contea di Bisceglie.

1507: Gonzalo Fernandez de Cordoba.

1517: Elvira di Gonzalo Fernandez de Crodoba.

1534: Gonzalo II Fernandez de Cordoba.

1552: Fabrizio Carafa, conte di Ruvo.

1556: Antonio di Fabrizio Carafa.

1565: Fabrizio di Antonio Carafa.

1590: Antonio di Fabrizio Carafa.

Il Ducato di Andria rimane alla famiglia Carafa fino alla nascita della Repubblica Italiana.

Corpus normativo

Capitula Matrimonialia emanati da Federico d'Aragona, principe di Altamura e duca d'Andria (1489).

I 15 capitoli riguardanti il regime dotario e successorio femminile furono concessi, probabilmente in forma di privilegio, da Federico d'Aragona alla città di Andria il 30 aprile 1489, e rimasero in vigore fino all'eversione della feudalità.

Dell'intero corpo normativo di statuti e consuetudini che dovette regolare la vita civile e amministrativa della città, i Capitoli matrimoniali sono l'unica traccia. Nel testo degli stessi Capitoli, che, precisa il legislatore, sono redatti in volgare per evitare ogni equivoco e controversia, si fa riferimento ad un preesistente Novo ordine, un ordinamento statutario emanato dal defunto duca Francesco (con il che è da intendersi il duca Francesco II del Balzo). 

I Capitoli, che forse facevano parte di un'operazione legislativa più ampia del nuovo duca d'Andria e principe di Altamura, avevano validità retroattiva, almeno per i matrimoni che erano stati contratti, appunto, in base al Novo ordine di Francesco del Balzo.

I 15 capitoli hanno le Consuetudines Neapolitane, pubblicate nel 1306, come regime successorio di riferimento. Tuttavia, il merito giuridico di alcuni capitoli denuncia l'influenza esercitata dal Patto di Nido e Capuana, che proprio in quegli anni si veniva delinenado tra le famiglie dei due Seggi nobili più prestigiosi della Capitale del Regno.

Della lettera originale dei Capitoli, pure così longevi, non è rimasta testimonianza, se non l'edizione di Volpicella del 1856. L'operazione dell'editore ha probabilmente espunto il testo del privilegio in cui i capitoli dovevano essere stati inseriti per conferire validità formale. La probabile mutilazione dell'ipertesto non consente al momento di valutare se l'aggiornamento del regime dotario, secondo i dettami del Patto, fosse stata una richiesta dell'élite andrese oppure un'introduzione motu proprio di Federico d'Aragona.

Schedatore

Veronica Mele

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Diocesi

Originariamente suffraganea dell’arcidiocesi di Trani, l’istituzione della diocesi di Andria risalirebbe al XII secolo. Dal  1452 al 1479 la diocesi fu unita alla diocesi di Montepeloso. 

Distrettuazioni interne
Cattedrale o chiesa matrice
Enti religiosi
Vescovi (sec. XV-XVI)

Milillo, O.E.S.A. † (16 gennaio 1392 - 1418)

Francesco de Nigri, O.F.M. † (12 agosto 1418 - ? deceduto)

Andrea de Aurea, O.P. † (1427 - ?)

Giovanni Dondei, O.S.B.Cel. † (14 novembre 1435 - 1451 deceduto)

Antonello, O.F.M. † (20 settembre 1452 - 1460 deceduto)

Antonio Giannotti † (1460 - 1463 deceduto)

Matteo Antonio † (3 aprile 1463 - ?)

Francesco Bertini † (20 ottobre 1465 - 18 settembre 1471 nominato vescovo di Capaccio)

Martino De Soto Mayor, O.Carm. † (18 ottobre 1471 - marzo 1477 deceduto)

Angelo Florio † (1477 - agosto 1495 deceduto)

Girolamo dei Porcari † (26 aprile 1495 - 1503 deceduto)

Antonio de Roccamaro, O.F.M. † (20 dicembre 1503 - 1515 dimesso)

Andrea Pastore † (26 marzo 1515 - 1516 deposto)

Simone di Narni † (12 dicembre 1516 - 1517 deceduto)

Nicola Fieschi † (1517 - 1517 dimesso)

Giovanni Francesco Fieschi † (13 novembre 1517 - 1565 dimesso)

Luca Fieschi † (30 gennaio 1566 - 28 marzo 1582 nominato vescovo di Albenga)

Luca Antonio Resta † (27 aprile 1582 - 5 ottobre 1597 deceduto)

Vincenzo Bassi † (25 maggio 1598 - 9 dicembre 1603 deceduto)

Schedatore

Veronica Mele

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Attività economiche
Esenzioni e franchigie
Mercati e fiere

Andria ottenne da Alfonso V, con decreto del 6 maggio 1438 (CDB, XI, 65-67, n. 40), confermato da Carlo V il 25 marzo 1550, il privilegio di tenere una fiera di otto giorni dal 23 al 30 aprile, conferendo al Capitolo della Cattedrale il privilegio di nominare il giudice e i maestri della fiera. Il Capitolo chiese e ottenne dal duca Francesco un documento ufficiale di conferma del privilegio (D'Urso 1842, 105).

Una seconda fiera, di soli animali, venne concessa tra fine agosto e inizio settembre nell’area del monastero cassinese detto la Madonna dei Miracoli.

Il giorno di mercato franco venne concesso, invece, la prima domenica di ogni mese (Saverio La Sorsa, "Le fiere ed i mercati di Terra di Bari", Apulia, 5, 1914, 15-39 (in partic. 22 e 33).

Schedatore

Veronica Mele

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Famiglie

Quarti

Marulli

Fanelli/Banelli/Benelli

Madia

Cammarota

Personaggi illustri

Francesco I del Balzo

Colonie mercantili e minoranze
Confraternite

Tra il 1265 e il 1267, le famiglie nobili della città istituirono, in occasione della costruzione della chiesa della Porta Santa, la confraternita di Santa Maria della Nunziata per la cura degli ospedali di San Riccardo, per la cura degli infermi, della Misericordia e per l’assistenza agli indigenti, annessi alla chiesa stessa. Per la costruzione dell’ospedale di San Riccardo, il nobile Giacomo Cammarota aveva ceduto il proprio palazzo. Le nobili famiglie dei Quarti, dei Marulli, dei Fanelli e dei Madia fondarono, inoltre, gli ospedali della Trinità e di San Bartolomeo, per il ricovero dei pellegrini. Con strumento del 1268 queste famiglie affidarono la cura degli ospedali all’Università con la clausola che la nomina degli amministratori spettasse ai membri delle famiglie patrocinatrici. Nel testamento di Francesco I del Balzo si trovano legati a favore di questi quattro ospedali (D’Urso 1842, 80).

Nella chiesa della Porta Santa l’Università possedeva anche lo ius patronatus sull’altare di San Riccardo, fino alla sua demolizione e al trasferimento dell'altare nella cappella della Cattedrale durante il vescovado di Angelo Florio (1477-1495). I dissidi sorti tra la confraternita e il capitolo della Cattedrale, cui era affidata l’ufficiatura, determinò la sospensione del culto nella chiesa fino al ritrovamento, nel 1516, di una Madonna affrescata. L’Università chiese, allora, di trasferire l’antico ius patronatus dall’altare di San Riccardo all’altare dell’icona della Vergine sotto il titolo della Madonna della Neve. Lo ius dell’Università consisteva nella nomina del priore della Cappella di San Riccardo, quinta dignità del Capitolo Cattedrale. Nel 1532 la confraternita fu rifondata sotto il nome della Vergine Annunziata e Gesù (D’Urso 1842, 77).

Nel 1563, abbandonati dall’incuria degli amministratori, i tre ospedali di San Riccardo, SS. Trinità e di San Bartolomeo furono riuniti sotto quello della Misericordia. I quattro procuratori preposti al governo della nuova istituzione erano eletti due dall’Università e due dalla Confraternita.

Scioltasi la Confraternita prima del 1558, il governo restò ai due procuratori dell'Università, scelti uno tra i nobili e uno tra i popolari (Ceci 1891, 75-76).

Corporazioni
Istituzioni di Beneficenza
Schedatore

Veronica Mele

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Reliquie - culti -processioni
Cerimonie e rituali civici
Ingressi trionfali, allestimenti e rappresentazioni

Ad Andria furono accolti re Ferrante e la regina consorte Isabella di Chiaromonte di ritorno da Barletta, dove si era tenuta la cerimonia di incoronazione del nuovo re, l’11 febbraio 1459. La regina Isabella intese, infatti, omaggiare la sorella Sancia, duchessa d’Andria e moglie di Francesco II Del Balzo.

Ferrante, insieme al figlio primogenito, Alfonso duca di Calabria, si recò nuovamente in visita ad Andria dopo il matrimonio di Isabella Del Balzo con Federico d’Aragona.

Schedatore

Veronica Mele

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Oggetti archeologici di reimpiego

Via Flavio Giugno, capitello ionico a quattro facce

Edifici antichi
Collezioni di antichità, scavi e scoperte archeologiche di età moderna
Schedatore
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Architetti, ingegneri e tavolari attivi in città
Mura e porte urbiche

Delle varie porte un tempo esistenti (Porta del Castello, Porta Della Barra) oggi rimane soltanto la Porta Sant'Andrea.

Strade e piazze

La città è organizzata intorno a tre piazze (Catuma, Corte, Vaglio) che isolano il nucleo costituito dal palazzo ducale e dalla Cattedrale

Infrastrutture urbane

Orologio pubblico

Strutture assistenziali

Il più antico ospizio di cui si ha memoria ad Andria è l'ospedale di San Bartolomeo, documentato dal 1196; l'ospedale di San Riccardo già presso la porta urbica detta Santa, nel 1267 viene trasferito in un'area presso la cattedrale, mentre nel 1268 vengono fondati gli altri due ospedali della Trinità e della Misericordia. L'ospedale dell'Annunziata viene fondato nel 1378 da Chiurana Albanese (Ceci 1891).

Nel 1563 le rendite degli ospedali di San Bartolomeo, di San Riccardo, della Trinità e della Misericordia vengono riunite in quest'ultima istituzione, annessa alla nuova chiesa di Porta Santa e affidata insieme a questa ai padri di San Giovanni di Dio, ma sotto il patrocinio dell'universitas (Ceci 1891).

 Il Monte di Pietà viene fondato nel 1542 per iniziativa di Federico Tommasino, nobile andriese (Ceci 1891).

Castelli e fortezze

Fuori città sorge Castel del Monte.

Palazzo signorile

Palazzo ducale

Edifici pubblici

Seggio dei nobili

Seggio del popolo

Palazzi privati

Casa Torre (distrutta), già presso la chiesa di Porta Santa

Palazzo presso via Tutino

Edifici religiosi

Cattedrale

San Francesco

San Domenico

Sant'Agostino

Chiesa di Portasanta

Fuori città sorgono la chiesa di Santa Maria dei Miracoli (fine XVI secolo) e il complesso francescano di Santa Maria Vetere.

Apparati effimeri
Schedatore

Fulvio Lenzo

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Artisti attivi in città

Tuccio d'Andria, di cui nella Pinacoteca provinciale si conserva un trittico un tempo eseguito per la chiesa francescana di Santa Maria Vetere della città.

Maestro di Andria, autore delle pale col Cristo benedicente e con la Madonna attualmente custodite nel Museo diocesano e in origine collocate nella Cattedrale all'interno del Cappellone di San Riccardo.

Opere d'arte medievali e moderne

Pale col Cristo benedicente e con la Madonna

Busto marmoreo di Francesco II del Balzo

Bari, Pinacoteca provinciale (già Andria), polittico di Antonio Vivarini

Bari, Pinacoteca provinciale (già Andria), tavola con San Francesco tra santi

Bari, Pinacoteca provinciale (già Andria), trittico di Andria

Collezioni
Schedatore

Michela Tarallo

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Letterati che nascono, vivono o operano in città

 

Francesco II del Balzo

 

Flavio Giugno o Giunio (fl. 1603)

Stampatori e produzione libraria cittadina
Biblioteche pubbliche e private
Accademie
Committenze di opere letterarie relative alla città

 

La Historia inventionis et traslationis gloriosi corporis s. Richardi Anglici confessoris et episcopi Andriensis scritta da Francesco II del Balzo (v. sotto, Letteratura religiosa), è un interessante caso in cui un signore feudale funge da 'committente di se stesso', in quanto scrive di proprio pugno un'opera relativa alla sua città.

Dedicatari di opere letterarie
Storie di famiglie
Corografia e geografia

 

Andria non riceve grande attenzione dai corografi rinascimentali, anche perché non è un centro di origini antiche, né romane, né preromane.

Storiografia locale e cronache
Letteratura antiquaria
Letteratura ecclesiastica e religiosa

 

Di grande importanza per la città è la Historia inventionis et traslationis gloriosi corporis s. Richardi Anglici confessoris et episcopi Andriensis scritta da Francesco II del Balzo, per la quale si rimanda alla scheda sull'autore.

Letteratura giuridica
Letteratura scientifica
Poesia, prosa d'arte, altre forme letterarie
Elogi di città e altri scritti encomiastici o apologetici
Altro
Schedatore
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Mappe territoriali

Locatione d'Andria (Antonio Michele, 1686: Archivio di Stato di Foggia, fondo Dogana delle pecore di Foggia, s. I, Carte Patrimoniali, vol. 20, c. 29): veduta del territorio tratta da un libro di rilievi del tratturo, Atlante delle locazioni del Tavoliere di Puglia di Antonio e Nunzio di Michele di Rovere, consultabile on line).

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Piante di città
Vedute di città
Apprezzi di tavolari
Schedatore

Antonio Milone

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Fonti manoscritte
Fonti a stampa
Bibliografia

Agresti 1911: Michele Agresti, Il Capitolo Cattedrale di Andria ed i suoi tempi: dalla origine sino all’anno 1911, Andria 1911, II, 21-24.

 

Alfano 1798: Giuseppe Maria Alfano, Istorica descrizione del Regno di Napoli, Napoli 1798, 135.

 

Bernich 1904: Ettore Bernich, “La cripta del duomo di Andria”, Napoli Nobilissima, XIII, 1904, 183-186.

 

Bernich 1911: Ettore Bernich, “Il campanile della Cattedrale di Andria”, Apulia, XXII, 1911, 228-230.

 

Bologna 1955: Ferdinando Bologna, “Il Polittico di San Severino apostolo del Norico”, Paragone, 61, 1955, 3-17.

 

Bologna 1977: Ferdinando Bologna, Napoli e le rotte mediterranee della pittura, Napoli 1977.

 

Borsella (ed. Sgarra): Giacinto Borsella, Andria Sacra (ms. 1845-1856), a cura di Raffaele Sgarra, 1918.

 

Bottari 1935: Stefano Bottari, “Opere d’arte ignote o poco note: per Domenico Gagini”, Rivista d’arte, 17, 1935, 77-85.

 

CDB (Codice Diplomatico Barese), XI: Eustachio Rogadeo, Codice Diplomatico aragonese. Re Alfonso I (1435-1458), 1931.

 

Ceci 1891: Giuseppe Ceci, “Le istituzioni di beneficenza della città di Andria”, Rassegna Pugliese di Scienze, Lettere ed Arti, VIII, 1891, 75-78, 182-187, 214-220, 282-287.

 

Damiano Fonseca 2001: Cattedrali di Puglia. Una storia lunga duemila anni, a cura di Cosimo Damiano Fonseca, Bari 2001.

 

D’Avino 1848: Vincenzo D’Avino, Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili, e prelatizie (nullius) del Regno delle Due Sicilie, Napoli 1848, 18-20.

 

D’Elia 1954: Michele D’Elia, Mostra dell’arte in Puglia dal tardo antico al Rococò, Bari 1964, 70-71, 74-75.

 

D’Elia 1969: Michele D’Elia, “Aggiunte alla pittura pugliese”, in Studi di storia dell’arte: bibliologia ed erudizione in onore di Alfredo Petrucci, Roma-Milano 1969, 26-34.

 

D’Elia 1969: Michele D’Elia, “Tuccio d’Andria e no”, Miscellanea di studi storici per le nozze di Gianni Jacovelli e Vita Castano, Fasano, 9-27.

 

D’Elia 2005: Michele D’Elia, “Ancora su Tuccio e il Maestro di Andria”, in AA.VV, La Sacra Spina di Andria e le reliquie della Corona di Spina, Fasano 2005, 404.

 

Delle Donne 1998: Fulvio Delle Donne, Città e monarchia nel regno svevo di Sicilia. L’itinerario di Federico II di anonimo pugliese, Salerno 1998.

 

Di Franco 1606: Giovanni di Franco da Catania, Libri tre di S. Maria de’ Miracoli di Andria, II,  Napoli 1606.

 

D’Urso 1842: Riccardo d’Urso, Storia della città di Andria dalla sua origine sino al corrente anno 1841, Napoli 1842.

 

Fabriczy 1907: Cornelius von Fabriczy, “Un busto del Quattrocento in Andria”, Rassegna d’arte, 7, 1907, 51-53.

 

Gallelli 1819: Paolo Gallelli, Cenno storico sulla città di Andria, 1819, ms. SNSP (Società Napoletana di Storia Patria) XXV.C.13, cc. 58r -74v.

 

Gelao 2005: Clara Gelao, Puglia rinascimentale, Milano 2005, 251-252.

 

Haseloff 1905: Arthur Haseloff, Die Kaiserinnengraeber in Andria. Ein Beitrag zur Apulischen Kunstgeschichte unter Friedrich II, Rom 1905.

 

Kruft 1972: Hanno-Walter Kruft, Domenico Gagini und Seine Werkstatt, München 1972, 237-238.

 

Lenzo 2014: Fulvio Lenzo, Memoria e identità civica. L’architettura dei seggi nel Regno di Napoli (XIII-XVIII secolo), Roma 2014.

 

Losito 1993: Riccardo Losito, Il Gurgo di Andria, Aspetti speleologici, geologici, botanici e faunistici. Un bene ambientale da valorizzare e recuperare,  [senza luogo ma Bitonto] 1993. 

 

 

Merra 1894: Emmanuele Merra, “La chiesa di San Francesco in Andria. Cenni storici”, Rassegna Pugliese di Scienze, Lettere ed Arti, XI, 1894, 36-41, 67-70.

 

Merra 1896-1897: Emmanuele Merra, “La chiesa e il convento di San Domenico in Andria (ricordi storici)”, Rassegna Pugliese di Scienze, Lettere ed Arti, XIII, 1896, 285-296, 316-328, 351-367; XIV, 1897, 12-18.

 

Merra 1906: Emmanuele Merra, Monografie andriesi, Bologna 1906.

 

Piavento 2011: Orso Maria Piavento, “Tuccio d’Andria: ricognizioni e verifiche”, Ligures. Rivista di Archeologia, Storia, Arte e Cultura Ligure, 9, 2011, 57-82.

 

Ruta 1986: Raffaele Ruta, "Un antico centro scomparso della Peucezia. Netion", Taras, 6, 1986, 79-96.

 

Schulz 1860: Heinrich Wilhelm Schulz, Denkmaeler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien, I, Dresden 1860, 150-154.

 

Ughelli 1721: Ferdinando Ughelli, Italia Sacra, ed. Coleti, VII, Venetiis 1721, 920-935.

 

Venturi 1908: Adolfo Venturi, Storia dell’arte italiana, VI, Milano 1908, 1047.

 

 

Per citare questa schedahttp://db.histantartsi.eu/web/rest/Fonti e bibliografia/32